Organista Luigi Benedetti

Coro femminile Gregoriano “in Dulci Jubilo”

Cappella Musicale della Cattedrale di Verona, direttore Alberto Turco

CD Bongiovanni GB 5043-2

Il CD di cui parleremo oggi è stato registrato in occasione dell’inaugurazione del restauro degli organi storici della Cattedrale di Verona (collocati nelle navate laterali all’altezza del presbiterio) rispettivamente un Domenico Farinati del 1909 in cassa cinquecentesca (che aveva contenuto precedentemente un organo antegnatesco) a sinistra e un Costanzo Antegnati del XVI sec. a destra nella sua cassa originale. Il restauratore è stato Barthélémy Formentelli che ha eseguito i lavori nel 2003.

Quindi si tratta di un disco di quasi venti anni fa, ma tuttora in catalogo presso la casa editrice. Il disco dà anche e soprattutto l’occasione di ascoltare Luigi Benedetti, organista di valore a lungo titolare del Grande Organo del Duomo di Milano ma che ha inciso pochissimi dischi talvolta non da solo come in questo caso.

La prima parte del CD è dedicata all’organo Antegnati e si apre con l’Exultavit cor meum per organo solo di Giovanni Gabrieli, prosegue con il Gloria in Excelsis (versetti dispari organo solo, versetti pari: Canto Gregoriano) di Giovan Battista Fasolo, la Toccata in Sol di Giovanni Gabrieli, l’Ave Maris Stella (versetti dispari Canto Gregoriano, versetti pari organo solo) di Giovan Battista Fasolo, la Canzona Francese ancora di Giovanni Gabrieli, il Magnificat Octavi Toni (versetti dispari organo solo, versetti pari: Canto Gregoriano) ancora di Giovan Battista Fasolo.

La seconda parte del CD è dedicata all’organo Farinati e inizia con i Sei Versetti per il Gloria per organo solo di Vincenzo Petrali, la cui edizione moderna è stata curata dallo stesso Benedetti per i tipi della Carrara, prosegue con l’Ora Mistica e l’Ora Gloriosa di Marco Enrico Bossi e si conclude con il Te Deum del compositore veronese Davide Begalli con i versetti dispari affidati all’organo solo e i versetti pari al coro a quattro voci della Cappella Musicale della Cattedrale di Verona diretta da Alberto Turco.

Naturalmente non sfugge l’eterogeneità dei brani incisi sebbene mitigata dal fatto di aver scelto due soli autori per la parte dedicata all’organo Antegnati e tre per quella dedicata all’organo Farinati, ma si deve tener conto che si trattava di un concerto inaugurale in cui si voleva dimostrare le capacità degli organi appena restaurati sia da soli che in accompagnamento. Sembra che la differenza di diapason e di intonazione abbiano impedito di suonare gli organi insieme (cosa che comunque avrebbe aggiunto altra carne al fuoco del già ricco arrosto del contenuto del CD). Ottima comunque la scelta di inserire brani “alternatim” con versetti affidati alternativamente al coro e all’organo secondo un’antica prassi esecutiva che ha avuto moltissimi proseliti ma che è praticamente caduta completamente in disuso nel XIX sec.

La tradizione è stata ripresa nel pregevole Te Deum di Davide Begalli, compositore locale, i cui cenni biografici si possono leggere QUI, molto noto ed apprezzato ai suoi tempi poi caduto ingiustamente nel dimenticatoio, forse anche a causa che moltissime delle sue composizioni non furono mai pubblicate.

Il CD, registrato abbastanza bene ma non ottimamente (si tratta pur sempre di una presa dal vivo), permette comunque di giudicare le caratteristiche foniche dei due organi, dato che nonostante le ingenti spese di restauro sembra che non vengano usati troppo spesso a causa della loro collocazione, tanto da indurre il Vescovado ad acquistare un piccolo organo meccanico collocato a terra vicino al coro delle normali funzioni.

L’organo Antegnati, con base 16’, con i suoi timbri cinquecenteschi, appare brillante e sufficientemente sonoro nonostante la vastità della cattedrale, merito anche del ripristino dell’intonazione operato al meglio da Formentelli; l’organo Farinati, anch’esso con base 16’ al Grand’Organo e un Espressivo particolarmente ricco, ha timbri tardoromantici molto marcati che vengono esaltati non tanto dai Versetti di Petrali (concepiti per un organo Serassiano) ma dai brani di Bossi e dal Te Deum di Davide Bigalli. Qui si deve fare un appunto all’organista che ha inserito i brani di Petrali, pur sapendo che non erano adatti all’organo, per la ragione che lui stesso li aveva revisionati e ripubblicati (li aveva incisi anche nel CD Priory “Great European Organs n.38” dedicato al Duomo di Milano e in una musicassetta Carrara insieme a brani di Filippo Capocci anch’essi revisionati e ripubblicati da lui). Insomma prezzemolo per ogni minestra servita da Benedetti, anche quando è preferibile non metterlo.

Tornando al CD, l’edizione è secondo gli elevati standard di Bongiovanni. Il libretto, in Italiano e in Inglese, è sufficientemente dettagliato e riporta la storia degli organi della cattedrale veronese nonché le rispettive disposizioni foniche. Vengono precisate anche le rispettive trasmissioni: meccanica (Antegnati) e tubolare (Farinati), ripristinata funzionalmente nel corso del restauro.

Personalmente ho trovato notevole la presenza di un coro gregoriano interamente femminile, più unico che raro, probabilmente nato per ricordare la musica corale nei monasteri femminili del Rinascimento e del Barocco, che non sfigura affatto anzi rende il disco prezioso.

In conclusione, vale la pena di avere questo CD nella propria collezione per i suoi pregi e i suoi meriti che superano largamente i difetti e le lacune.

Novembre 2021

Graziano Fronzuto

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