ROMA, Green Thumbs – noi coloriamo le strade in verde. Un progetto di Silvia Castaldo e Heidi Hirvonen.

Libro a cura di Silvia Castaldo e Matilde Spadaro.
Recensione di Graziano Fronzuto.

Questa volta, invece di un CD musicale, ho per le mani un libro quanto mai interessante da recensire. Si tratta di un
volumetto di 80 pagine, estremamente curato sia dal punto di vista grafico che soprattutto del contenuto, che mi è stato donato, con squisita gentilezza, dalla coautrice Silvia Castaldo. Il titolo è tutto un programma Green Thumbs – noi coloriamo le strade in verde ed in esso sono racchiusi e anticipati sia il contenuto del libro che i messaggi dei progetti artistici realizzati nella città di Roma da Silvia Castaldo e Heidi Hirvonen.

Il libro si apre con una Prefazione di Salvatore Leandro Gangemi in cui vengono descritte le opere di Silvia Castaldo e Heidi Hirvonen dal punto di vista paesaggistico e urbanistico nonché i target delle opere stesse: i bambini, gli anziani, la città di Roma. Segue l’Introduzione di Matilde Spadaro che descrive il progetto “Green Thumbs” (cioè “Pollici Verdi”) come valorizzazione e riutilizzo di oggetti all’apparenza non più utili, ma che possono diventare, insieme all’immancabile verde floreale, oggetti d’Arte collocati per le strade di Roma e lasciati alla buona cura e volontà dei cittadini che ne comprendono il significato: Street Art, sì, ma con implicazioni verdi che la rendono unica ed interessante per tutti i fruitori di essa. Si entra così nel primo capitolo “Green Thumbs: fatti e non parole, articolato in sottocapitoli. Il primo “Progetto e Filosofiatraccia la storia del progetto risalente al 2016, anno dei primi schizzi e delle prime installazioni in luoghi frequentati ma privi di quell’interesse artistico che viene instillato con l’istallazione di
un progetto Green Thumbs. Il secondo “Dalla Teoria alla Pratica” racconta le installazioni Green Thumbs che sono
andate ad arricchire ed abbellire luoghi non particolarmente attrattivi per le loro condizioni. Seguono le descrizioni, con abbondante materiale fotografico, delle installazioni finora eseguite e tuttora visibili, tranne sporadici casi di vandalismo che hanno visto ricreare la medesima installazione in un luogo più sicuro, come “il Carretto” spostato nel 2019 da Viale Beethoven al Parco Collina della Pace nel centro anziani “Pierino Emili”.
Il volumetto procede con la riproduzione di schizzi di Heidi Hirvonen introduttivi del secondo capitolo “Lo stato dell’ambiente: passato, presente e futuro” che si articola con “Natura Madre“, in cui vengono evidenziate le fonti d’ispirazione delle artiste e con un lungo sottocapitolo sul “Cambiamento Climatico” che descrive i possibili scenari futuri cui andiamo incontro e per contrasto le installazioni di Green Thumbs che, avendo il verde urbano come progetto ideale, contribuiscono per loro conto a limitare gli effetti del cambiamento climatico. Segue “Futuro ed Economia Circolare” in cui i progetti di Green Thumbs, che partono da oggetti apparentemente giunti al loro fine vita, possono essere ricondotti ad una nuova vita, sempre più verde, con l’impegno delle Street Artists stesse.

Il terzo capitolo “In natura tutto si trasforma e nulla si distrugge” si sviluppa in un unico subcapitolo “Il riciclo e il riuso dei materiali prodotti” in cui si enfatizza il ruolo dell’Arte nel riciclo e nel riuso dei materiali più diversi. Il quarto capitolo “Green Thumbs: parlano di noi ci offre una rassegna degli articoli comparsi sulla stampa e in siti internet nei quali è raccontata l’esperienza artistica del progetto Green Thumbs. Movimentano il libro le foto in bianco e nero delle artiste nonché una ricca bibliografia. Il libro si chiude con la postfazione redatta da Rosanna Fronzuto quale socia fondatrice dell’Associazione Liber Exit che ne ha curato l’edizione e con i curricula artistici e professionali delle coautrici Matilde Spadaro e Silvia Castaldo.

Di pratica maneggevolezza e di pratico uso, il libro si lascia leggere facilmente, anche nei passaggi più ostici per complessità di argomenti quali quelli del sottocapitolo “Cambiamenti Climatici”, e alla fine si resta entusiasti di come tramite le azioni/installazioni di Green Thumbs il verde venga valorizzato e reso una forma d’Arte tramite il riuso di oggetti più disparati, tutti rigorosamente ricircolati e riutilizzati. Senza dubbio le iniziative di Green Thumbs sono degne di nota e gli accordi con il Municipio Roma XI fanno ben sperare per un loro ulteriore sviluppo su scala urbana che senz’altro troveranno il meritato successo di critica e di pubblico.
Marzo 2024

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