Girolamo Frescobaldi

Il Viaggio nelle Fiandre

Maurizio Croci

All’organo Bizzarri (1519)-Antegnati (1589)-Prati (1657) della Madonna di Campagna a Ponte in Valtellina

CD Tactus TC 580604

Girolamo Frescobaldi fu ai suoi tempi una “star” internazionale dell’organo; ovunque andasse schiere di ascoltatori andavano a sentirlo dal vivo e tra questi alcuni divennero suoi allievi, tanto da rintracciarsi nel loro stile l’influenza chiara del Maestro.

Questo è l’assunto posto a base di questo CD che non contiene solo musiche di Frescobaldi ma anche di autori a lui collegabili, in particolare di provenienza dalle Fiandre. Il CD si apre con tre brani di Frescobaldi: Roggero, Corrente, Toccata; prosegue con Adrien Willaert: o Gloriosa Domina, Ricercare sesto; Luzzasco Luzzaschi: Canzon; ancora Frescobaldi: Canzon, Partite sopra la Marista; Peter Philips, Fantasia in re, Amanti di Julio Romano; Peter Cornet: Toccata del 9° Tono, Courante, Aria del Granduca (questa dubitativamente attribuita a Cornet); Giovanni Paolo Cima: La Vaga canzon 6, La Gustosa canzon 14; e si conclude ancora con Frescobaldi: Fantasia Decima sopra quattro soggetti.

Come si vede il materiale è molto ed è collegato tutto alla figura di Frescobaldi, come artista e come didatta e l’interprete Maurizio Croci lo affronta con la giusta serietà e compassata esecuzione, anche se non mancano momenti particolarmente brillanti (come in certi passaggi delle Toccate e delle Fantasie) se non addirittura esaltanti come in certe Canzoni.

Le sue interpretazioni sono particolarmente piacevoli, segno del lungo periodo di studio antecedente alla registrazione del CD, ma anche segno della particolare predilezione di Croci per questo repertorio tutt’altro che semplice anzi spesso variegato da passaggi particolarmente difficili.

La scelta dei brani è legata al viaggio che Frescobaldi fece tra il 1607 e il 1608 nelle Fiandre, al seguito del Cardinale Guido Bentivoglio, ricco di contatti con un ambiente musicale particolarmente fecondo di organisti e cembalisti di prim’ordine. Gli autori, tutti contemporanei a Frescobaldi, sono stati scelti con meticolosi criteri di vicinanza di stile o di costruzione dei brani e rappresentano un buon esempio della musica Italiana e delle Fiandre a cavallo fra il XVI e il XVII sec.

Il libretto, in Italiano, Inglese e Francese, riporta note critiche ai brani; c’è la storia dell’organo (solo in Italiano) da cui apprendiamo che lo strumento fu costruito per la chiesa parrocchiale di Ponte in Valtellina e solo nel 1657 fu portato nel santuario della Madonna di Campagna, alle porte della cittadina, con un intervento che lo portò dall’originaria estensione di 6 piedi a quella attuale di 8’ con tastiera di 45 tasti (Do1-Do5 con prima ottava “corta”) e pedaliera di 8 pedali costantemente unita alla tastiera e dotata di un registro di Contrabbassi. Della monumentale cassa dello strumento c’è una foto, peccato in b/n che non rende giustizia alla sua bellezza rinascimentale.

Ci sarebbe da obiettare che l’organo è di 8’ mentre Frescobaldi ebbe a disposizione anche organi di 16’ che sicuramente i musicisti delle Fiandre avevano nella loro disponibilità. Tuttavia si tratta di un organo rinascimentale sostanzialmente intatto che fa ascoltare la musica così come veniva eseguita all’epoca della sua costruzione.

Il CD, fra i più nobili della mia collezione, è consigliabile a tutti gli amanti di Girolamo Frescobaldi cui interessi conoscere il mondo musicale in cui il grande organista Ferrarese, naturalizzato Romano da quando fu nominato organista in San Pietro in Vaticano, visse e operò.

Ottobre 2022

Graziano Fronzuto

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