Johann Sebastian Bach
Le sei Sonate in Trio per organo

Organo Schwekendel della Collegiata di Saint-Donat

CD Erato ECD 55033

Marie-Claire Alain (Saint-Germain-en-Laye, 10 agosto 1926 – Le Pecq, 26 febbraio 2013) fu una delle migliori organiste (ma anche organisti) del XX sec. Nata in una famiglia di musicisti, perse il fratello Jehan, illustre compositore, in un’azione di guerra nel 1941. Lei continuò la tradizione di famiglia come organistA sin da quel momento. Negli anni raggiunse una perfezione esecutiva e una padronanza dello strumento uniche al mondo e frequentò divenendone grande amica artisti del calibro di Anton Heiller e Luigi Ferdinando Tagliavini.

Si cimentò con ogni tipo di repertorio, ivi compreso quello del fratello Jehan, eccellendo in quello bachiano con il quale toccò vette a tutt’oggi insuperate.

Registrò l’integrale delle Sonate in Trio per organo di J.S.Bach due volte per l’etichetta Erato; questa di cui parlerò oggi è la prima in ordine di tempo, incisa negli anni ’70 del XX sec. in vinile e poi riversata su CD. Si tratta delle Sonate: n.1 BWV525 in Mi b maggiore, n.2 BWV526 in Do minore, n.3 BWV527 in Re minore, n.4 BWV528 in Mi minore, n.5 BWV529 in Do maggiore, n.6 BWV530 in Sol maggiore.

Sono incise nell’ordine numerico originale e si mostrano in tutto il loro splendore e la loro immensa maestria compositiva grazie all’interpretazione della Alain. All’ascolto sembrano addirittura pezzi “facili” ma non è così, chiunque conosca quegli augusti spartiti sa che si tratta di sonate difficili, in alcuni punti difficilissime, e si stenta a credere che si possano raggiungere tali vette di difficoltà con pezzi in sole tre voci (mano destra, mano sinistra, pedale).

Non mancano anticipazioni della futura “forma-sonata” quali tempi con due temi variamente intrecciati, né mancano imitazioni al limite del fugato, adagi in forma di cantabili accompagnati e quant’altro renda interessanti delle Sonate per Organo. Non mi meraviglia che J.S.Bach sia stato un precursore di forme e di stili, mi meraviglia come la Alain riesca ad evidenziare tutto ciò, pur rimanendo nel più profondo rigore interpretativo. Ma la Alain è la Alain e tocca vette come dicevo insuperabili, come nell’Allegro della Sonata n.1 o in quello della Sonata n.3, nell’Andante della n.4 e nel Lento della n.6.

Il libretto, piuttosto scarno e generico, è in Francese e in Inglese e non riporta la descrizione dell’organo, che all’epoca della registrazione (anni ’70 del XX sec.) era nuovo e concepito per le esecuzioni di musica di Bach (lodevole intenzione ma che non sempre sembra riuscita all’ascolto di quest’organo; meno male che compensa il tutto la meravigliosa interpretazione della Alain). Perciò riporto la disposizione fonica dello strumento per tutti gli interessati:

I – Positif de Dos

Prestant 4’

Doublette 2’

Mixture 3 rgs.

Flute à Cheminée 8’

Bourdon Conique 4’

Larigot 1’1/3’

Sesquialtera 2 rgs.

KrumHorn 8’

Tremblant

II – Grand Orgue

Montre 8’

Prestant 4’

Doublette 2’

Fourniture 4 rgs.

Cymbale 3 rgs.

Quintaton 16’

Bourdon 8’

Flute Conique 4’

Cornet 5 rgs.

Nazard 2’2/3’

Tierce 1’3/5’

Trompette 8’

III – Positif Pectoral

Bourdon en Bois 8’

Flute à Cheminée 4’

Flute Conique 2’

Sifflet 1’

Quinte 1’1/3’

Régale 8’

Tremblant

PEDALE

Principal 16’

Octave 8’

Octave 2’

Mixture 4 rgs.

Nachthorn 2’

Fagot 16’

Trompette 8’

Dulzian 8’

Chalumeau 4’

Sulla carta, l’organo sembra adeguato alle opere di Bach, anche perché la disposizione fonica è stata dettata da Marie-Claire Alain in persona. Manca però al pedale un flauto o un bordone di 16’ ed anche il Grand’organo manca di un adeguato Principale 16’ (il Quintante 16’ non può sostituirlo). Per completezza non sarebbe stato errato dotare il Pedale di un Subbasso 32’. Comunque per le Sonate in Trio di Bach sono registri non necessari e quindi la resa sonora non ne viene menomata.

Consiglio a tutti questa incisione (la successiva, incisa su un organo Silbermann, è meno brillante di questa) poiché il blocco delle 6 Sonate in Trio di Bach stupisce sempre, specie quando è interpretato in questo modo sublime.

Maggio 2022

Graziano Fronzuto

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