Organista: Antonio Galanti
I Cantores Ecclesiae” e “Corale San Genesio”: direttore Carlo Fermalvento
Organo della chiesa della Trasfigurazione del Signore a San Miniato Basso, costruito da Nicola Puccini op. 16 (2010)
Italia

Fugatto Records – FUG 053 – DDD – 2012

Recensione di Graziano Fronzuto

Per i Credenti, l’anno è scandito da ben precise festività  e solennità liturgiche, nelle cui messe vengono esposti ai Fedeli adeguati brani delle Sacre Scritture. Ciò vale tanto per i Cattolici tanto quanto (o forse più) per i Protestanti, specie i Luterani, che hanno fatto del Canto Sacro una parte irrinunciabile dei propri Riti. Ciò può essere fatto a voce recitata, col canto monofonico, col canto polifonico, con la musica strumentale e con ogni combinazione possibile tra queste eventualità.
Il CD proposto da Fugatto riesce a trasmettere con chiarezza tutto ciò con una scelta estremamente oculata di un numero esiguo di pezzi ma talmente significativi da essere chiarificatori di quanto esposto.
La parte del leone sembra farla il nuovo organo costruito da Nicola Puccini, cui è affidata la parte strumentale solistica e quella di accompagnamento, con brani di Johann Sebastian Bach: innanzitutto con l’ineffabile Preludio in Mi bemolle maggiore Op. BWV 552/a, con alcuni Corali, la “Fuga sul Magnificat”, e per finire (e chiudere adeguatamente il ciclo) la Tripla Fuga in Mi bemolle maggiore Op. BWV 552/b che in genere si esegue immediatamente dopo il Preludio, mentre in questa incisione le viene assegnato il compito di trionfante Postludio.
Se l’organo fa la parte del leone, non di meno in questo CD si odono voci preparate e scattanti come tigri che danno un’adeguata dimostrazione di ciò che possono fare la monodìa, la polifonia e la polifonia accompagnata con brani idoneamente scelti ed eseguiti con puntuale (per non dire pignola) precisione e accorata (per non dire magnetica) intonazione.
Due parole desidero spenderle per l’organo costruito da Nicola Puccini secondo criteri antichi, con una dedizione ed una bellezza che ne fa qualcosa di più di un prezioso oggetto artigianale, ne fa un’Opera d’Arte. D’altronde ha stupito anche il sottoscritto -che di organi ne conosce migliaia e ne ha suonati a centinaia- per il suo equilibrio sonoro. In poche parole, nelle sapienti mani dell’organista, questo strumento appare essere non solo ben più grande di quel che è (sia nelle dimensioni metriche che nel numero di canne) ma anche più che degno delle difficilissime musiche scelte per questa incisione, una sfida per l’organista ma anche e soprattutto per l’organo che -alla fine- si è dimostrato validamente all’altezza.
Infine, non si può non lodare senza alcuna riserva una piccola comunità Parrocchiale che -andando contro corrente- decide in questi tristi anni di dotarsi di un organo a canne, ospitare cori polifonici, addirittura registrare e diffondere un CD. Siamo veramente al massimo della lode. Si spera che -magari tramite il CD sapientemente e professionalmente realizzato da Federico Savio con la consueta deontologia-sarà seguita da tante altre in tutta Italia.

Settembre 2014 – Graziano Fronzuto

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