Nessuno vorrebbe ricordare dolore e tragedia. Tutti vorremmo vivere sempre e comunque nella felicità della fratellanza, della solidarietà, della pace. Ma dal momento in cui sull’umanità è stato riversato il sangue dell’orrore, nessun negazionismo, revisionismo ed oblio possono essere accettati ed assecondati. La memoria e le testimonianze della memoria devono essere inamovibili pietre sulle quali il ricordo netto dell’atrocità resti per sempre vivo monito per costruire, giorno dopo giorno, un futuro che non ne ripeta mai più la disumanità dell’olocausto.

Questo sono le Stolpersteine, le ‘pietre d’inciampo’. Sono cubi d’ottone ideati da Gunter Demnig e diffuse in tutte le città straziate dalla furia omicida nazista.  Riportano nomi e cognomi delle vittime, ma anche la data di nascita e quella di morte laddove è stato possibile rintracciarne il giorno esatto. Le Stolpersteine  sono poste davanti agli ingressi dei palazzi dai quali furono brutalmente strappate famiglie intere per farne vittime innocenti nei campi di sterminio nazisti. Sono impiantate a terra, davanti alle soglie, in modo da risultare rialzate di qualche millimetro rispetto al marciapiede, perché il passo ci si deve imbattere, perché non devono essere soltanto segnali di commemorazione bensì precisi richiami per l’attenzione, avvertimenti su cui inciampare affinché il cammino dei popoli versi nella coscienza viva della memoria ed il ricordo permanga fattore attivo per un’umanità che non ricalchi le orme insanguinate della storia.

Liber Exit aderisce alla giornata della memoria e attraverso questa nota intende altresì dare atto all’opera di sensibilizzazione portata avanti da tutte le famiglie per le quali le Stolpersteine sono macigni di incancellabile dolore per l’orrore dell’olocausto subìto.

In foto: Pietre d’inciampo al civico 21 di via Flaminia in Roma. (nota a cura di Rosanna Fronzuto e Beatrice Casini).

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di Rosanna Fronzuto

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