Francesco e Piergino Maurelli (organo a 4 mani)
Organo della Cattedrale Santa Maria Assunta a Pontremoli

Organo Balbiani (1961) ampliato da Chichi (1972(

CD VIDEORADIO VR CD 000380

Nella cattedrale di Pontremoli esiste attualmente un grande organo costruito dalla ditta Balbiani (1961) sulla cantoria sopra l’ingresso principale, inizialmente a due manuali (G.O.-Exp) poi ampliato con un corpo corale collocato nei matronei con un’ulteriore tastiera dalla ditta Chichi (1972). Gli organisti titolari, cosa più unica che rara, sono due gemelli omozigoti (gemelli identici): Francesco e Piergino Maurelli che hanno studiato con Claudia Termini ed hanno inciso un CD di musiche eseguite a quattro mani e quattro piedi, cosa anche questa più unica che rara.

Nell’ordine: Wolfgang Amadeus Mozart, Fantasia in Fa minore K608 e Fantasia in Fa minore K594; Johann Christian Bach, Duetto; Ludwig van Beethoven, Adagio per orologio meccanico; Johann Christoph Kellner, Quartetto; Gioacchino Rossini, Sinfonia da “Il Barbiere di Siviglia” per due organisti.

Come si vede, il repertorio è sufficientemente vasto nella sua rarità. Dalle sonorità variegate della Fantasia K608 di Mozart (che è stata scritta per orologio meccanico, cioè per un carillon il cui rullo fonotattico dura circa 12 minuti) alle idilliache atmosfere di J.C.Bach e di Beethoven (anche questo scritto per orologio meccanico, cioè per un carillon il cui rullo fonotattico dura almeno 6 minuti) fino alle spumeggianti atmosfere della celebra Sinfonia di Rossini.

L’affiatamento tra i due organisti è da manuale e forse si deve proprio all’essere gemelli identici, fattore che non va trascurato per l’analisi delle interpretazioni. Vi è sufficiente pathos romantico e vi è la padronanza assoluta del grosso strumento pontremolese.

La presa del suono è buona e gli impasti sonori dell’organo risultano in tutta la loro bellezza “balbianesca”. La foto dell’organo che campeggia in copertina e sul dorso del CD fa vedere la mostra dell’organo composta da canne molto strette dell’ordine di 16’ probabilmente del Violone del Pedale.

Il libretto, tutto in Italiano, descrive l’organo e la sua disposizione fonica e il curriculum dei due organisti, di tutto rispetto, e si completa con le foto, purtroppo in bianco e nero, dello strumento e dell’abside della Cattedrale, oltre che dei due organisti.

Nessun cenno sui brani né sul loro adattamento all’organo a quattro mani e quattro piedi e ciò è un vero peccato perché si suppone che tale adattamento sia stato fatto dagli organisti stessi, ma appunto resta una supposizione in quanto il libretto non fornisce notizie in merito.

Tutto sommato il CD merita di far parte delle collezioni degli appassionati, soprattutto per l’unicità degli interpreti e per l’encomiabile affiatamento dimostrato nelle esecuzioni, oltre che per ascoltare un organo piuttosto bello quanto raro e di cui si hanno poche notizie.

Aprile 2022

Graziano Fronzuto

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