I Suoni di Villa d’Este – TIVOLI

La Fontana dell’Organo – La Fontana della Civetta

Coro da Camera del CIMA

CD “Accademia Musicale in Civita di Bagnoregio”

Il CD è in vendita presso il BookShop di Villa d’Este a Tivoli e testimonia il suono dei due principali meccanismi fonoidraulici presenti nella villa stessa: il famoso Organo Idraulico e la Fontana della Civetta.

L’organo idraulico, costruito nel 1567 dai francesi Luc Leclerc e Claude Venard, fu danneggiato nel 1600 e distrutto nel 1700 e di esso non rimaneva che la cassa vuota ma è stato ricostruito da Rodney Briscoe su commissione della competente Soprintendenza nel 1998. Il suo principio di funzionamento si basa sulla caduta dell’acqua dall’alto che trascina con sé anche l’aria; la miscela aria acqua aziona un rullo fonotattico (tipo carillon per intenderci) al di sotto dell’organo mentre in una vasca sottostante l’aria si separa dall’acqua ed alimenta le canne. Questo marchingegno per il suo funzionamento impiega tanta acqua quanta quella consumata nel medesimo tempo di funzionamento da una città come Firenze, per cui nel restauro si è ricorso ad un meccanismo idraulico di ricircolo. Stessa cosa è stata fatta nel restauro della fontana dell’organo dei giardini del Quirinale a Roma, più grande e ricostruito da Barthélémy Formentelli su commissione del Palazzo del Quirinale nel 2000 completo anche di una tastiera e di una registriera per suonarlo come un organo “normale”, cosa non possibile con l’organo di Tivoli che ha solo due rulli fonotattici intercambiabili per poterne azionare le canne.

Nel CD è inciso il contenuto di uno dei rulli: Tillmann Susato “Saltarello”, Antonio Valente “La Romanesca”, Anonimo “La Shy Mizz”, Anonimo “La Doune Celle”. Tutto questo riempie la prima traccia del CD.

Le tracce dalla 2 alla 17 sono la “Historia Jephte” di Giacomo  Carissimi eseguita dal Coro del CIMA; le tracce dalla 18 alla 22 contengono di Gerolamo Frescobaldi “Canzona I”, “Partita sopra l’aria di Fiorenza”, “Canzona VIII” “Passagalli”, “Corrente” dal Fondo Chigi Q VIII 205 eseguiti al clavicembalo da Carmen Leoni; la traccia 23 è “Vanitas Vanitatum” di Giacomo Carissimi eseguita dai soprani Ethel Onnis e Lucia Palma.

L’ultima traccia è il suono della fontana della civetta, una uccelliera -dispositivo noto a tutti gli organisti- alimentata con un sistema simile a quello dell’organo, contenuta in una fontana con la statua di una civetta.

Come si vede, di organo c’è ben poco: si sarebbe almeno dovuto incidere anche il secondo rullo fonotattico che contiene altri quattro brani cinquecenteschi tra cui un “Ricercare” di Alessandro Striggio che pare sia stato composto espressamente per quest’organo. Ciò ovviamente senza nulla togliere alle bellissime musiche vocali registrate e magistralmente eseguite, soprattutto dal Coro da Camera del CIMA la cui esecuzione della “Historia Jephte” di Carissimi è memorabile. Si potrebbe arguire che queste erano le musiche dei tempi del cardinale Ippolito d’Este e dei suoi immediati discendenti, ma al di là di questo il CD non è coerente con il suo titolo. Tuttavia documenta assai bene i suoni delle fontane (grazie anche al fatto che per l’incisione sono state chiuse le altre fontane per evitare che gli scrosci disturbassero la registrazione).

Vale la pena ricordare che visitando la Villa, la Fontana dell’Organo suona allo scoccare di ogni ora mentre quella della civetta, dalla parte opposta del giardino, suona alla mezza. Poiché gli scrosci delle fontane vicine disturbano per non dire nascondono i suoni bisogna stare in tempo vicini alle fontane per ascoltarle.

Tornando al CD, il libretto è abbastanza esauriente ed è in Italiano e in Inglese e descrive il funzionamento della fontana dell’organo in ogni particolare; sono anche commentati gli altri brani registrati. Complessivamente non è un capolavoro ma un bel souvenir da portare via da Villa d’Este, la cui visita vale sempre la pena di un viaggio più o meno lungo a Tivoli.

Febbraio 2022

Graziano Fronzuto

Commenti

commenti