Sarebbe bello vivere a Gaeta negli anni ’50 del XX sec., quando ogni chiesa aveva il suo organo (spesso un positivo napoletano ottocentesco, ma c’era); purtroppo in pochi decenni è andato tutto perduto e la mentalità corrente è del tutto a-musa nei confronti della musica sacra.

Nella Cappella del Camposanto c’è un organo costruito da Luigi Pirollo nel 1958 con materiali preesistenti; non è più sulla cantoria ma posto a pavimento, faccia al muro, con i mantici e tutti gli accessori al loro posto. Era un organo perfettamente restaurato da Giuseppe Ponzani nel 2005 e ricollocato nella chiesa di San Nilo, dove i suoi suoni brillavano come non mai. Poi è stato fatto parroco Antonio Cairo, a-muso acclarato, che lo ha ridotto al silenzio e fatto portare di nuovo nella cappella del Camposanto nelle miserevoli condizioni in cui si trova ora. Mi sono offerto di farlo trasferire a mie spese nella chiesa di San Carlo, di proprietà comunale e con una vasta cantoria adatta a contenere l’organo, ma dal Comune mi hanno fatto sapere che hanno altri non meglio precisati progetti su quell’organo, che intanto continua a languire nello stato in cui si trova.

A San Paolo mi sono offerto di donare io un organo, di 16 piedi, quindi dal suono profondo e adatto alla chiesa, ma il Comitato Parrocchiale, pur di non rinunciare a tre file di posti, ha declinato l’offerta senza nemmeno chiedere scusa.

Alla SS.Addolorata c’era l’organo costruito nel 1907 da Giuseppe Rotelli da Cremona su progetto di Franco Michele Napolitano, costruito per volontà della Madre Fondatrice Maria Pia della Croce, perfettamente restaurato dal compianto Carlo Soracco nel 1996. Quando sono andate via le Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia era rimasto abbandonato; ho dovuto faticare le classiche sette camicie per convincere la Madre Superiora Generale di ricollocarlo in un altro loro istituto e finalmente nel 2018 è stato ricollocato nel convento di Capriglia (SA) da Gian Marco Vitagliano.

Nella Cattedrale c’era un organo Continiello del 1980, costruito con i fondi di risarcimento danni di guerra; non aveva mai funzionato bene ma almeno era composto da materiali di buona fattura (le canne per esempio erano del cannifonista Scotti); dopo i lavori di “restauro” della cattedrale è scomparso. Pare che sia stato ceduto all’organaro Girotto a parziale pagamento della cassa vuota simmetrica all’organo della SS.Annunziata, sta di fatto che ora sta nella chiesa di S.Francesco ad Ozieri, nel centro della Sardegna. Nel frattempo è stato portato in Cattedrale l’organo del Seminario Arcivescovile, costruito nel 1892 da Carlo Alboreto da Napoli e restaurato nel 1994 dal compianto Carlo Soracco. E’ stato collocato su una pedana a ruote che ne consente un minimo di spostamento.

Nella SS.Annunziata c’è l’organo storico costruito nel 1685-89 da Giuseppe de Martino, organaro della Regia Cappella di Napoli, costruito secondo le direttive del Maestro della Regia Cappella Alessandro Scarlatti, che l’avrebbe suonato attorno al 1690 durante uno dei suoi viaggi tra Napoli e Roma. Ma il restauro di Alessandro Girotto del 2009, sia pur riportando l’organo sopra la cantoria sinistra (da dove era stato rimosso nel 1927 per essere portato nel coretto delle orfanelle, chiuso dietro la grata di coronamento del polittico absidale e da dove era stato rimosso nel 1980 per essere collocato SOTTO la cantoria) non si è rivelato duraturo, dopo pochi anni le meccaniche della tastiera hanno in buona parte ceduto, incantando i tasti corrispondenti.

Nel frattempo è stata costruita, ad un prezzo esorbitante, la cassa simmetrica sulla cantoria destra, dove non c’era mai stato un organo (sembra che quello destinato alla cantoria destra sia stato acquistato dalla Cattedrale, che l’ha ceduto alla chiesa di S.Michele a Itri dove fu distrutto dopo la II Guerra Mondiale).

Per ripristinare l’organo storico è stato stilato un preventivo dall’organaro Puccini; mi sono offerto di pagarlo io, ma il rettore (che è anche parroco della cattedrale, don Antonio Centola) ha accampato scuse di vario genere (tra cui il rifacimento dell’impianto elettrico) e non me l’ha consentito, ovviamente senza scusarsi.

La cifra che avevo destinato agli organi di Gaeta me la sono tenuta io e ne ho fatto un investimento immobiliare, per cui non avrò la possibilità di fare nulla per gli organi di Gaeta. Non fa nulla, i gaetani non se lo meritano.

Resta funzionante l’organo di S.Giacomo, per quanto piccolo e composto da registri in derivazione o in prolungamento (suonano sempre le stesse canne di due o più registri), e per quanto le canne visibili non suonino (sono state pagate come canne vere ma non suonano) funziona nonostante l’incuria grazie alla buona costruzione Mascioni.

Giugno 2022

Graziano Fronzuto

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